“Lo sai perché mi piace cucinare?”

“No, perché”?

“Perché dopo una giornata in cui niente è sicuro, e quando dico niente voglio dire n-i-e-n-t-e, una torna a casa e sa con certezza che aggiungendo al cioccolato rossi d’uovo, zucchero e latte l’impasto si addensa: è un tale conforto!”

Julie&Julia

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giovedì 27 aprile 2023

Cosa ci sarà sulle nostre tavole in futuro?

 Il problema principale dell’alimentazione nel mondo riguarda il fatto che entro il 2050, sulla Terra saranno presenti circa 10 miliardi di persone. La domanda più spontanea dovrebbe essere : come faremo a sfamare tutte queste persone? Sicuramente saranno necessarie delle soluzioni alternative e innovative. 



Le abitudini alimentari dell’uomo sono cambiate moltissimo durante i diversi periodi storici, a volte sono stati rappresentati dall’aumento della ricchezza e quindi della disponibilità di alimenti più ricercati, altre volte perchè con la globalizzazione si sono conosciute culture diverse ed è stata instituita la possibilità di consumare cibo proveniente da ogni parte del mondo. Ora che subentra anche il problema dell’inquinamento ambientale, dovremmo occuparci di trovare delle soluzioni adatte che non andrebbero a peggiorare la condizione del Pianeta.

Secondo la rivista Focus, il futuro dell’alimentazione si identifica nel cibo creato in laboratorio e negli insetti. 


La pratica di consumare insetti proviene dai Paesi dell’Estremo Oriente , ma recentemente l’Unione Europea ha dato il via libera alla messa in commercio di alcune farine di insetti e delle tarme esssiccate. Questi prodotti sono stati riconosciuti come idonei al consumo dall’Efsa, l’Autorità per la Sicurezza Alimentare che ha sede a Parma. Oltre le tarme, sono state certificate anche il grillo domestico e la locusta mitigatrice, questi alimenti sono ottime fonti di proteine e rappresentano un valido sostituto della carne, che oltre ad essere insostenibile nella sua produzione, presenta anche dei costi più elevati.

L’innovazione consiste nel creare alimenti a base di farina di insetto. Questa tipologia di prodotti potrebbero essere utilizzato anche come mangime negli alimenti e nella produzione di prodotti da forno.

L’unico problema che potrebbero svilupparsi secondo i tecnici dell’Efsa, potrebbe essere quello di dover affrontare le allergie che potrebbero essere legate al consumo di determinate specie di insetti. Non a caso, bisogna considerare che le proteine sono le responsabili della maggiorparte delle reazioni allergiche. Già si stanno portando avanti delle ricerche per capire se le proteine degli insetti possano generare le diverse tipologie di allergia.

L’altro alimento del futuro potrebbe essere proprio quello prodotto in laboratorio. 



La carne, ad oggi, è l’alimento che può essere prodotto sinteticamente partendo da cellule staminali di animali reali. Ovviamente questi processi richiedono l’utilizzo di stampanti 3D che realizzano cibi con forme e dimensioni diverse per le esigenze dell’uomo.

Il procedimento che c’è alla base della produzione di carne in laboratorio è abbastanza semplice, infatti basterebbe avere a disposizione delle cellule staminali, che tramite l’apporto di nutrienti riescono a riprodursi e a generare il pezzo di carne. L’ambiente in cui avviene questo processo deve essere protetto e controllato. Ovviamente questa innovazione potrebbe apportare dei benefici per la salute, una riduzione degli sprechi di cibo e una diminuzione dell’impatto ambientale.

Un tassello negativo potrebbe essere il prezzo, infatti ad oggi, un hamburger di carne fatto in laboratorio costa tra i 150 e i 200 dollari, situazione che dovrebbe mutare in futuro in quanto il business del cibo 3d crescerà a dismisura e i prezzi si abbasseranno di gran lunga. 

Questi sono le due tipologie di alimenti previsti per il futuro. Necessitiamo di un cambiamento importante delle nostre abitudini alimentari per poter garantire a noi e alle generazioni future una buona condizione ambientale e una disponibilità di risorse naturali adeguata alle necessità dell’uomo.


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