“Lo sai perché mi piace cucinare?”

“No, perché”?

“Perché dopo una giornata in cui niente è sicuro, e quando dico niente voglio dire n-i-e-n-t-e, una torna a casa e sa con certezza che aggiungendo al cioccolato rossi d’uovo, zucchero e latte l’impasto si addensa: è un tale conforto!”

Julie&Julia

Visualizzazioni totali

Lettori fissi

venerdì 28 gennaio 2022

Le "freselle": l'antico pane da viaggio.

Chi non conosce le friselle? Chiamate con nomi diversi, a seconda della regione, venivano fatte tutte con  lo stesso scopo: creare un sostitutivo del pane che potesse mantenersi anche per lungo tempo. 

La storia della frisella ha origini antiche e se ne ritrovano testimonianze fin dal 1300. Sul nome sono le tesi degli studiosi ma la più credibile riporta al termine latino “frendere” che significa “macinare, sminuzzare”: la frisella, una volta ammorbidita nell’acqua, può infatti essere triturata in piccoli pezzi.

Prima del dopoguerra, la frisella di farina di grano era riservata solo alle classi benestanti, mentre i ceti meno ricchi consumavano friselle di farina di orzo o di miscele di orzo e grano. La frisella nacque comunque come alimento povero, in quanto poco costoso, e si diffuse soprattutto nel mondo contadino per la necessità dei lavoratori di avere un prodotto a lunga conservazione naturale. La durezza della frisella la rende resistente al tempo fino al momento della degustazione, allorché deve essere ammorbidita spugnandola con dell’acqua. I marinai ne facevano scorta per averla sempre pronta nei lunghi viaggi in cui rimanevano lontani da casa e per renderla mangiabile e più saporita usavano bagnarla con l’acqua di mare.

Anche la forma della frisella è dovuta ad esigenze pratiche: le friselle venivano infilate in una cordicella i cui terminali venivano annodati come una collana, così che fosse facile da appendere per un trasporto più comodo.

Le friselle vengono menzionate anche nella nostra letteratura: due grandi poeti napoletani come Salvatore Di Giacomo e Ferdinando Russo dedicarono dei versi alla frisella ed ancora oggi è molto popolare rappresentando, soprattutto in estate, un alimento leggero e fresco ideale da mettere in tavola, essendo povero di grassi.

Queste sono le mie friselle, cotte nel forno a legna. 








Vi lascio la mia ricetta: 

600 gr di farina di integrale 

400 gr di farina di grano duro

1 cubetto di lievito di birra (da 30 gr)

sale quanto basta

acqua tiepida quanto basta


Impastare tutti gli ingredienti in modo energico. Formare un panetto omogeneo e farlo lievitare per due ore. Riprendere l'impasto, sgonfiarlo e formare delle palline di 80 gr. Stenderle e formare un foro al centro. Infornare per una prima cottura. Appena si intiepidiscono tagliarle a metà e farle biscottare in forno. 

E' un piatto estivo ma a casa mia si mangiano tutto l'anno. Io le condisco con pomodori, cipolla di tropea, sale, origano e un ottimo olio di oliva. 


2 commenti:

  1. Buenos días Francesca. Me ha gustado cómo has documentado esta elaboración. Yo creo que es un producto que se puede consumir durante todo el año. Gracias por compartir. Un saludo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gracias Emma por pasarte por mi blog. Tienes razón, las friselle son buenas todo el año. Un abrazo.

      Elimina

Grazie per essere passati. I vostri commenti mi rendono felice e mi invitano a fare di più e meglio. Grazie.