“Lo sai perché mi piace cucinare?”

“No, perché”?

“Perché dopo una giornata in cui niente è sicuro, e quando dico niente voglio dire n-i-e-n-t-e, una torna a casa e sa con certezza che aggiungendo al cioccolato rossi d’uovo, zucchero e latte l’impasto si addensa: è un tale conforto!”

Julie&Julia

Visualizzazioni totali

Lettori fissi

martedì 1 febbraio 2022

Perchè gli ultimi tre giorni di Gennaio sono detti "Giorni della Merla".

Come tutti sappiamo, gli ultime tre giorni di Gennaio sono detti "Giorni della Merla". Ma perchè? Un'antica leggenda ce lo piega. 




Sono diverse le leggende che si raccontano dietro a queste tre giornate, note come le più fredde dell'anno. Sono storie che tentano di spiegare anche l'origine della differenza di genere nei merli, dove i maschi sono tutti i neri mentre le femmine sono grigie. Si narra che una merla, arrivata alla fine di gennaio, si fosse presa gioco di questo mese tanto gelido che per lei era ormai alle spalle. Gennaio però, sentendosi offeso, rubò tre giorni particolarmente freddi al mese di febbraio per punire la merla.

Il camino e la fuliggine sono elementi ricorrenti nelle storie legate ai tre giorni della merla. La storia più popolare è quella di una merla che, per tenere al riparo i proprio pulcini, costruì il nido in un camino. Per tre giorni lasciò i piccoli nel nido e, quando tornò, li trovò tutti neri di fuliggine.

Una delle più fantasiose ha come protagonista una bellissima merla bianca che il 29 gennaio, dato il grande freddo, cercò riparo nel comignolo di una abitazione: dopo 3 giorni uscì e le sue piume da soffici e candide, erano divenute nere a causa della cenere. Essendo anche, l'unica merla sopravvissuta al grande gelo, la leggenda vuole che da quel momento tutti i merli ebbero quel colore di piumaggio

La leggenda per bambini

Dovete sapere che i merli, un tempo, avevano delle bellissime piume bianche e soffici. Durante il gelido inverno, raccoglievano nei loro nidi le provviste per sopravvivere al gelo, in modo da potersi rintanare al calduccio per tutto il mese di gennaio. Sarebbero usciti solo quando il sole fosse stato un poco più caldo e i primi ciuffi d’erba avessero fatto capolino tra i cumuli di neve.

Così, aspettarono fino al 28 di gennaio, poi uscirono. Le merle cominciarono a festeggiare, sbeffeggiando l’Inverno: anche quell’anno ce l’avevano fatta; il gelo, ai merli, non faceva più paura! Tutta questa allegria, però, fece infuriare l’inverno, che decise di dare una lezione a quegli uccelli troppo canterini: sulla terra calò un vento gelido, che ghiacciò la terra e i germogli insieme ad essa. Perfino i nidi dei merli furono spazzati via dal vento e dalla tormenta.

I merli, per sopravvivere al freddo, furono costretti a rintanarsi nei camini delle case. Lì, il calduccio li riscaldò e permise loro di resistere a quelle giornate. Solo a febbraio la tormenta si placò e i merli poterono riprendere il volo. La fuliggine dei camini, però, aveva annerito per sempre le loro piume bianche: fu così che i merli divennero neri, come li possiamo vedere oggi (Qui l'articolo). 



Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere passati. I vostri commenti mi rendono felice e mi invitano a fare di più e meglio. Grazie.